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REGISTRO DEI CORPI DI REATO ED ATTIVITÀ PER IL

DEPOSITO E LA CUSTODIA DELLE COSE SEQUESTRATE

A) Ricezione dei corpi di reato

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Il pubblico ufficiale o la polizia giudiziaria che provvede al sequestro deve inserire il corpo di reato in un contenitore con sigillo su cui vengono specificate le informazioni del soggetto sotto esame o dell accusato, il numero della procedura, il contenuto generico, i dati anagrafici e la residenza del soggetto al quale appartiene il reperto e consegnarlo in cancelleria, insieme al verbale di confisca e al registro degli oggetti sequestrati.

Il funzionario di cancelleria, dopo aver controllato l integrità dei sigilli, deve procedere all iscrizione sul fascicolo dei corpi di reato e ad attaccare al medesimo un cartoncino con la numerazione di registrazione.

B) Registri

Gli oggetti sequestrati vengono appuntati in un appropriato registro (Mod. 41) in cui la segreteria del tribunale specifica il numero della procedura a cui fanno riferimento, il nominativo del soggetto di cui fanno parte, se è noto, e quello del soggetto il cui nominativo è stato inserito nel registro dei comunicati di reato, le comunicazioni ad altri organi giudiziari e le riconsegne.

È stabilito, inoltre, il possesso, da parte degli enti del Tribunale e del Pubblico Ministero, di uno specifico registro di rapporto (Mod. 42) per appuntarvi, ed evidenziarvi gli oggetti sequestrati che, generalmente, per la loro caratteristica o per legge (auto, imbarcazioni, tipi di monopolio e così via) sono custoditi da terzi (4).

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Il registro dei corpi di reato munito di rubrica in ordine alfabetico è suddiviso in due sezioni con una numerazione progressiva e continua.

Nella prima sezione di suddetto registro vengono appuntati i corpi di reato comuni, ovvero quelli che non rivestono una particolare rilevanza.

Nella seconda sezione, mentre, vengono appuntati soltanto i reati «di particolare rilevanza» tra cui le sostanze stupefacenti e quelle psicotrope, le banconote che l autorità giudiziaria ha deciso di custodire per necessità processuali, le cose preziose in generale le cose che hanno una rilevanza scientifica, artistica ed archeologica.

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Se gli oggetti sequestrati sono cose preziose, come monete, carte di credito specificate nell art. 458 c.p., si procede, appena vengono acquisiti nella cancelleria del tribunale, alla loro verifica, osservando gli ordinamenti dell art. 261 c.p.p., inerente l annullamento di sigilli (5). Ugualmente si provvede per qualsiasi altro oggetto sequestrato quando i sigilli risultano essere rotti o modificati. Degli interventi messi in atto è stilato un verbale che viene allegato agli altri atti.

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Fino all entrata in vigore della disposizione stabilita dall art. 82, 3° comma D.Lgs. 28-7-1989, n. 271, le banconote sequestrate, se il giudice non ordina altrimenti, sono deposte nell ufficio postale in base alle normative che regolano i depositi giudiziari (art. 11 Reg. esec. c.p.p. - D.M. 334/1989).

Nel caso in cui in una medesima procedura sono sequestrate più cose, le stesse rappresentano un solo corpo di reato e, dunque, vanno annotate sotto un unica numerazione d ordine.

Una lista degli oggetti sequestrati, se possibile su foglio colorato, deve essere allegata dalla cancelleria ai documenti relativi alla procedura (art. 3 Reg. esec. c.p.p.), invece sul frontone della cartella documentale devono essere indicati gli oggetti sequestrati in base alla procedura applicata (circ. Min. Giust. n. 468 prot. n. 131.39.75, in data 18-3-1982).

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Su ogni reperto insieme al contenuto del medesimo, è necessario specificare la corrispettiva numerazione del registro dei corpi di reato, oltre quella del registro generico dei compiti penalisti.

Al reperto va aggiunto un cartello, includente la numerazione del registro corpi di reato e dell azione processuale cui il medesimo è riferito e bisogna indicare la cosa sequestrata, i dati generali dell accusato e la tipologia di illecito per la quale si applica il procedimento (6). C) Custodia e tutela degli oggetti sequestrati:

Gli oggetti sequestrati vengono custoditi dalla cancelleria del tribunale. Se questo non è possibile o inopportuno, il giudice ordina che gli oggetti siano custoditi in un posto diverso, specificandone la modalità e provvedendo alla nomina di un altro sorvegliante, competente in merito all art. 120 c.p.p. (7). Il difensore ha il diritto di verificare gli oggetti sequestrati nel posto in cui i medesimi vengono custoditi (art. 366, comma 1, c.p.p.).

Nel momento del deposito, il sorvegliante è avvisato del dovere di preservare e di mostrare gli oggetti ogni qualvolta il giudice lo disponga come pure delle pene stabilite a norma di legge per chi infrange gli obblighi della tutela. Al sorvegliante si può imporre una cauzione. Dell avvenuto deposito, dell avvertimento ricevuto e della cauzione applicata viene fatto richiamo nel verbale.

La cauzione viene ricevuta, con distinto verbale, nella cancelleria del tribunale (art. 259 c.p.p.). I corpi di reato vengono tutelati in determinati luoghi chiaramente utilizzati per siffatta finalità e provvisti di serrature idonee e di efficaci sistemi di sicurezza. Per i reperti di «particolare rilevanza» e per gli stupefacenti, altresì, è previsto l utilizzo della cassaforte (Circ. 2049 del Ministero della Giustizia, n. 590-269 del 25-1-1922). Gli oggetti sequestrati non si possono rimuovere dal posto in cui vengono tutelati, se non nelle circostanze previste dalla legge. Nel caso in cui i sigilli si rompono o vengono modificati, si provvede alla verifica degli oggetti sequestrati, da parte della cancelleria.

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Di ogni verifica e in tutti le situazioni in cui vengono rimossi e rimessi i sigilli è stilato un verbale. Con disposizione del Ministro della Giustizia sono stabiliti gli ordinamenti che disciplinano il deposito e la tutela degli oggetti sequestrati.

Fino all entrata in vigore della disposizione sopra richiamata, gli oggetti sequestrati, che in merito all art. 259 c.p.p. andrebbero consegnati nella segreteria del P.M., sono affidati alla cancelleria e appuntati nei corrispondenti registri (8).

La medesima cancelleria procede inoltre per le adempienza stabilite dall art. 83 disp. att. c.p.p. Gli ordinamenti di cui agli artt. 82 e 83 disp. att. c.p.p. vengono applicati pure nelle procedure che competono al giudice di pace (art. 22, Decreto Min. Giustizia 6-4-2001, n. 204): di conseguenza, non differentemente da quanto è stabilito nella dottrina generale, fino all attuazione della prescrizione prevista dal 3° comma dell art. 82 disp. att. c.p.p., gli oggetti sequestrati verranno custoditi nella cancelleria, la quale procederà pure alla vendita o alla demolizione in base a quanto previsto dal seguente art. 83 (9).

Gli indennizzi per la custodia e la tutela e i diversi costi attestati vengono anticipati dallo Stato (artt. 4 e 58, D.P.R. 30-5-2002,n. 115), eccetto il diritto al rinvenimento da parte dell imputato (10).7. FASCICOLO E CORPI DI REATO: A seguito del risultato proveniente dalle indagini a livello preliminare, il P.M. consegna alla cancelleria dell autorità giudiziaria per l udienza preliminare la proposta di rinvio a giudizio. Insieme a siffatta proposta viene inviata la cartella documentale includente l indicazione del reato, gli atti connessi alle indagini effettuate ed i verbali dei documenti redatti di fronte all autorità giudiziaria per le indagini preliminari. Il corpo del reato e gli oggetti relativi al reato sono uniti alla medesima cartella, a meno che non sia prevista la custodia in un altro luogo.

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Nel caso in cui l autorità giudiziaria dell udienza preliminare ordini il giudizio, la segreteria del tribunale dovrà procedere alla compilazione del fascicolo per il processo (art. 431 c.p.p.). Trattasi di una pratica molto rilevante atteso il differente stato probatorio che, nell attuale codice penalista, viene attribuito ai documenti conservati in siffatto fascicolo rispetto a quelli contenuti nel fascicolo del P.M.

Nel fascicolo sono contenuti oltre ai documenti riguardanti la procedibilità penale, l azione a livello civile e l atto del casellario giudiziale, pure i verbali dei cosiddetti documenti unici stilati dal P.M. o dalla polizia giudiziaria, il corpo del reato e gli oggetti relativi al reato, nel caso in cui non si richieda la custodia in altri luoghi. Pure nella circostanza di giudizio istantaneo, insieme alla pertinente proposta, il P.M. invia alla segreteria del G.I.P. il fascicolo includente l indicazione del reato, i documenti inerenti le indagini effettuate e i verbali redatti di fronte all autorità giudiziaria per le indagini preliminari. Il corpo del reato e gli oggetti ad esso inerenti, sono uniti al fascicolo, nel caso in cui non venga prevista la custodia in un altro luogo.