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Dalla giornata di ieri domandare la carità in strada non è più un crimine. A patto che sia una lecita domanda di comprensivo sostegno, diretto ad agire sull impulso della compassione , che non incide né sulla sicurezza collettiva né il pubblico ordine.

La Corte Costituzionale ha affermato che, difatti, chiedere l elemosina non può essere ritenuto un errore, sulla scia di una male interpretata morale del capitalismo dell Ottocento. Perciò la Consulta ha eliminato la disposizione del codice penale (il primo comma dell articolo 670) che sanzionava con la reclusione fino a tre mesi chi chiede l elemosina in uno spazio pubblico o accessibile alla collettività .

Potrà al contrario essere imprigionato chi è mendicante fingendo di essere malato per suscitare la compassione di altri, o in maniera disonesta o molesta: è il caso della carità di tipo invasivo , fattispecie questa che sarà sempre sanzionata con l arresto fino a sei mesi (medesimo articolo 670 del codice penale), per cui la Corte non ha approvato l esclusiva di illegalità .

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Ad ogni modo la sentenza provocherà ampi dibattiti. Poiché essa nasce subito dopo la punizione per abuso sul minore statuita dal magistrato di Terni, per il caso di una donna Rom che faceva la carità con una bambina di tre anni, con un clima che era sotto zero.

E principalmente poiché nel verdetto i magistrati hanno espresso inoltre giudizi di tipo sociologico molto diversi in rapporto all intolleranza che sovente l elemosina provoca. Questo rappresenta una novità nell orientamento della Corte, che ha in tal modo rinnegato due precedenti giudizi, il primo del 1959, il secondo del 1975, con cui aveva affermato come immotivate questo tipo di singolarità.

La Consulta ha attribuito la colpa alle instabilità e le notevoli inquietudini che distinguono i contesti sociali più sviluppati che generano situazioni di gravissima segregazione . Valutazione che ha indotto i membri della Corte a stabilire che senza assecondare comportamenti di rigido perbenismo, non si può non considerare con enorme angoscia il manifestarsi di orientamenti, o anche solo tentativi, diretti a celare le condizioni di povertà e a ritenere gli individui in situazioni di bisogno come dannose e criminali”.

Quasi in una rivalutazione dell elemosina come atto di anormalità, in conformità a orientamenti che gli organi legislativi dei secoli XVIII e XIX sintetizzò nelle tavole delle norme penali, pensando allo stesso tempo di accogliere metodi di precauzione tramite la fondazione di complessi di degenza (o ghetti?) per i questuanti. Ma - affermano ancora i magistrati - la percezione della società ha cambiato orientamento in relazione ad atteggiamenti prima considerati rischio imminente per un organizzata comunità e la collettività.

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Conscia dell inadeguatezza dell intervento statale, ha innestato soluzioni indipendenti, come dimostrano le associazioni di volontariato che hanno fondato il proprio lavoro e le loro norme sul principio costituzionale della fratellanza.

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In conclusione di una adunanza molto movimentata la Camera ha approvato ieri la cancellazione dell articolo 724 del codice penale. A partire da questo giorno chi pronuncia parole blasfeme potrà farlo senza incorrere in ammende. Già da qualche tempo bestemmiare non costituiva più un crimine ma mero atto illegittimo di tipo amministrativo:

nel caso in cui non fosse coinvolto il presidente, questi giudici impediti e orientati politicamente non avrebbero mai pensato di andare a cercare approfonditamente nel codice penale questa disposizione ormai trascurato”. “La parola blasfema non sussiste”, ha affermato il capo della fazione, “e non può essere sanzionata dalla normativa poiché è un non-senso dialettico.

Le ‘accuse o termini offensivi, rivolti all essenza divina , così come il codice penale spiega la bestemmia, non possono essere proferite dal fedele perché onora il precetto ‘Non menzionare il nome di Dio invano , né dal non credente che non menzionerà colui di cui non crede all esistenza”. Il deputato di sinistra ha dunque terminato, rispondendo a chi evidenziava come in verità egli confutasse una consuetudine molto frequente:

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Per il fedele quella che, errando, si ritiene bestemmia, è la decisa manifestazione dell incertezza che ci prende negli attimi difficili, in cui l incertezza, precisamente, ci separa dal credo e può spiegarsi in queste condizioni. Che cosa era, se non una manifestazione di incertezza, l implorazione di Cristo sulla croce ‘Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato? .

Assolto il fedele, va assolto anche chi non ha fede, per una specie di ‘inabilità di comprendere e di avere volontà. Per quale motivo chi non ha fede (o chi finge di aver fede per trasformismo sul piano politico, civile o economico) dovrebbe nominare un essenza che non comprende e non ammette? Per l ateo che bestemmia, il termine Dio è un vocabolo che non ha alcun significato. Chi proferisce una parola che non ha significato va considerato uno sciocco e non un delinquente.

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L attitudine a compiere un crimine va ricavata dai fattori stabiliti dall art. 133 c.p.: motivazione, atteggiamento avuto nel corso e in seguito all illecito, condizioni sociali e della famiglia del colpevole, antecedenti penali ecc. Si identificano tre tipologia di aggravante, in base all aumento di pericolosità. Semplice: ha luogo nel caso in cui, in seguito ad una condanna per un reato non preterintenzionale (deve essere una pena definitiva), viene compiuto un altra volta; in questa ipotesi si può incappare nell accrescimento di una terza parte della punizione da assegnare per il ripetuto reato non preterintenzionale.

Va evidenziato che sul profilo settoriale reato non significa assassinio ma illecito sanzionato con la detenzione e/o con un ammenda; inasprita: si manifesta se vi sono tali requisiti: 1) se il ripetuto reato non preterintenzionale è della medesima natura dell antecedente; si ritengono della medesima natura (art. 101 c.p.) non soltanto gli illeciti che infrangono una medesima norma legislativa, ma pure quelli che, benché attesi da altre leggi di natura penale (anche differenti da quelle incluse nel codice penale), mostrano, effettivamente, requisiti basilari in comune: si considerino le botte e le ferite individuali; 2) nel caso in cui il recente reato non preterintenzionale è stato compiuto nei cinque anni dalla punizione antecedente; 3) se l illecito reiterato non preterintenzionale è stato compiuto mentre o in seguito all attuazione della sanzione, o nel corso della irreperibilità.

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In questi casi la punizione può estendersi fino alla metà, ma nel caso in cui vi sono più condizioni tra quelle suddette l accrescimento di punizione è della metà;

Ripetuta: si configura nell ipotesi in cui un individuo, già considerato pregiudicato, compie un nuovo reato non preterintenzionale; in questo caso l incremento di punizione è della metà nell ipotesi di ricaduta semplice, e di due terzi nelle ipotesi di ricaduta grave.

Per i reati elencati nel secondo comma, lett. a), dell art. 407 del codice procedurale penale (ad esempio eccidio, organizzazione di stampo malavitoso), l incremento della punizione per l aggravante è doveroso, laddove nelle ipotesi di ricaduta grave non può essere minore di una terza parte della punizione da applicare per il reiterato reato.

In neppure un ipotesi, l incremento della punizione provocato dalla ricaduta può oltrepassare la somma delle sanzioni derivanti dalle punizioni antecedenti alla realizzazione dell ultimo reato non preterintenzionale.

La recidiva determina anche ulteriori effetti sul piano penale: ad esempio, prolungamento delle scadenze per conseguire la reintegrazione sul piano penale. Reato di TACCHEGGIO: Dal termine tacca, che nello slang della criminalità organizzata vuol dire raggiro, è una tipologia di rapina inasprita. Si configura (art. 625 del codice penale) nell impadronirsi di beni venduti in attività di commercio (come punti vendita, ipermercato) senza corrispondere la somma.

Si sanziona con la detenzione da 1 a 6 anni e con un ammenda da 103 a 1.032 euro. Esaminando i dati statistici, gli scapoli rapinano più degli sposati, il momento favorito dai rapinatori va dalle 11 alle 12 e dalle 17 alle 18, e i beni più “ricercati” sono indumenti, in primo luogo calzature.