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Nell ambito della scienza delle finanze l espressione evasione tributaria si riferisce ai modi diretti a diminuire o rimuovere la riscossione dei tributi effettuata dallo Stato sul soggetto contribuente tramite la trasgressione di speciali disposizioni tributarie da parte di esso.
Classicamente ha luogo tramite azioni di cessione o prestazioni d opera alla persona compiute evitando di concedere bolle, ticket o ricevute fiscali (le famose cessioni in nero ) o tramite fraudolente dichiarazioni delle entrate con derivante non avvenuta o inesatta dichiarazione tributaria e conseguente non effettuata corresponsione delle tasse effettivamente debite.
Rappresenta concretamente un azione dannosa per la politica tributaria del Governo e che concorre a privare lo Stato di una fetta non irrilevante degli introiti a esso dovuti (guadagno fiscale) e utili per la spesa pubblica, incrementando in tal modo il potenziale deficit pubblico nel rendiconto statale e il successivo passivo pubblico.
La falsificazione di tipo ideologico è l asserzione falsa inclusa in un atto. Differisce, dunque, dalla falsificazione di tipo concreto, che è la falsificazione di un documento (ossia la produzione di documentazione ad opera del soggetto che non ne è l artefice) o la modificazione (ossia la variazione della documentazione autentica).
In dettaglio, gli artt. 479-493 c.p. sanzionano la falsificazione di tipo ideologico del pubblico funzionario o dell addetto a pubbliche mansioni, compiuto in un documento pubblico; l art. 480 c.p. concerne in particolare gli attestati e i nulla osta di tipo amministrativo; l art. 483 c.p. punisce il soggetto privato che attua la falsificazione in documento pubblico. La legge penale, dunque, tratta la falsificazione di tipo ideologico soltanto nel caso in cui essa concerna un documento riguardante l ambito pubblico.
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Difatti la falsificazione di documenti privati non è sanzionata, poiché non esiste nessun generico onere per il soggetto privato di stilare documenti attendibili, eccetto in particolari casi (artt. 481 e 484 c.p. e 2621 c.c.).Fra i reati che sanzionano la falsificazione di documenti, gli artt. 476 c.p. (falsificazione di tipo concreto) e 479 c.p. riguardano specificamente i documenti di natura pubblica.
L autore delle leggi, tuttavia, ha tralasciato di stabilire una dettagliata descrizione, concedendo alla giurisprudenza la funzione di definizione del concetto sul piano penale.
Nel vasto campo degli atti, l orientamento preminente non ha precisato la tipologia del documento pubblico considerando analogamente l accezione sul piano civile, per cui, in base agli artt. 2699 e 2700 c.c., è di questo tipo l atto elaborato da un cancelliere dei tribunali o da altro pubblico funzionario legittimato ad assegnargli pubblica validità nella sede in cui il documento è redatto.
La corruzione è, genericamente, il comportamento proprio del pubblico funzionario che riscuote, per sé o per terzi, contanti o altri benefici che non gli spettano.
Una struttura statale caratterizzata da un quadro politico incontenibilmente fuorviato è denominato cleptocrazia , ossia governo di rapinatori o, nell accezione più sprezzante del vocabolo, repubblica delle banane .
La corruzione di tipo ambientale, o radicata, si ha nel caso in cui il fenomeno della corruzione non è raro, ma ordinario e quasi abitudinario; l apparato di Tangentopoli, smascherato al principio degli anni novanta, è stato spesso delineato come una struttura radicata, nella quale tutti i politici incassavano e tutti i soggetti privati rimuneravano per avere vantaggi dai primi.
I componenti, progressivamente, si adattano alla corruzione tanto da ritenerla come una prassi. Questa struttura esclude e respinge le persone corrette, poiché questi, non correndo alcun rischio da potenziali inchieste, potrebbero nuocere tutti gli altri rivolgendosi ai giudici.
La corruzione sistemica è attualmente diffusa negli Stati non sviluppati (essendo contemporaneamente motivo ed effetto dell arretratezza), ed è stato lo status più diffuso nella storia; può essere intesa come una tipologia di feudalesimo fondata sui pubblici uffici piuttosto che sui latifondi.
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L illecito di rapina già nell ordinamento giuridico romano era duramente sanzionato, data la rilevanza del danneggiamento provocato al rapinato, per la classica caratteristica di bene funzionale fondamentale del lavoro del pastore in generale impiegata da quanto derubato. Il furto di bestiame è d altra parte un illecito di prevedibili dannosi effetti sul piano sociale e della sicurezza pubblica, proprio per il danno che si causa: è risaputo, difatti, che numerose connessioni di reati contro i beni patrimoniali e contro l individuo (fino a vere e proprie ritorsioni) sono nate da furti di bestiame.
La pesantezza delle punizioni è andata progressivamente affievolendosi con la più bassa intuizione di serietà sociale del reato causata dalla graduale inferiore rilevanza attribuita agli ambiti economici dell agraria e del settore della zootecnia.
Se l ipotesi più assidua è quella di sottrazione di più bestiame da mansione o da macellazione, si dibatte nella dottrina giurisprudenziale sulla potenziale identificabilità del caso peculiare anche per la fattispecie di sottrazione di singoli animali, ciò che sembrerebbe completamente messo da parte dalla legge in vigore (di cui si faccia riferimento all estratto in calce); sembra piuttosto che non sia ammessa l identificabilità nell ipotesi di sottrazione di singoli capi da piacere o da accompagnamento.
Il compimento di furto di bestiame è costantemente consueto e assiduo nelle zone agricole delle regioni d Italia (dove ancora sussistono), ancora adesso con effetti sull economia spesso pesantissimi per i rapinati. Per impedire il furto di bestiame vengono adoperati differenti metodi, tra cui non si è mostrata così invincibile la pianificazione del mercato delle carni animali , né i rapitori di bestiame sono concretamente impauriti dagli innovativi mezzi tecnologici di marcatura. La costante presenza di mercati in nero composti, sovente con efficacia a livello internazionale, permette ai rapitori di bestiame di svendere anche notevoli stock di animali che, tramite falsi documenti di facilissima attuabilità, sono molto presto introdotti un altra volta sul mercato regolare. In questo quadro, il semplice controllo del territorio rimane il più adeguato metodo d impedimento di questi eventi.
Oggi, nel diritto penale nazionale il furto di bestiame non è più presunto come illecito specifico, ma soltanto come condizione di aggravamento della rapina.
I più prestigiosi studiosi della teoria hanno validamente indicato la renitenza come ogni azione di prepotenza, di oltraggio, di intimidazione compiuto da un membro dell esercito contro un suo collega di più alto grado.
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Invece il modo di dire abuso di autorità identifica una trasformazione illegittima dell utilizzo del potere che deve esercitare il superiore.[2] Il non asservimento alle norme non sempre tuttavia è configurabile come illecito di renitenza in quanto può meramente rappresentare un reato regolamentare.
Difatti l illecito differisce dalla violazione disciplinare sotto il profilo della punizione, di tipo penale per il primo e di tipo regolamentare per il secondo e pure per il riscontro dell implicazione che spetta rispettivamente agli organi giudiziari o al membro di grado più alto riconosciuto dalla legge. [3]Obiettivo principale degli illeciti disciplinari è di conservare la relazione di gerarchia in modo proporzionato, ossia sul piano sia ascendente (dipendente contro il collega di grado più alto) che decrescente (superiore contro il dipendente).
La nozione di preminenza va interpretata sia in considerazione della funzione di autorità sia riguardo al grado ricoperto o all anzianità di incarico se i due individui sono dello stesso grado. Sia l illecito di renitenza che quello di uso smodato di potere sono di tipo plurioffensivo, ossia contemporaneamente rivolti all individuo al regolamento.
Le disposizioni di attinenza sono comprese nel Codice penale militare di pace (CPMP) e proteggono molteplici beni legittimi: l esistenza e il benessere fisico degli individui; l autonomia etica nel caso in cui il gesto si palesa nell intimidazione; il credito, il decoro e la rispettabilità nel caso in cui sia procurata offesa.
I fondamenti ispiratori della riforma del regolamento disciplinare delle Forze armate del 1978 diedero vita a ripetuti provvedimenti della Corte Costituzionale tra il 1979 ed il 1985 correggendo notevolmente la disciplina dei suddetti illeciti. In special modo, furono riesaminate le disposizioni penali ritenute a questo punto smisurate e inadeguate soprattutto a causa del dislivello, nella natura della sanzione, tra maggiori e subalterni.
Per esempio, nell ipotesi della renitenza con oltraggio questa era sanzionata con la detenzione militare da tre a sette anni se il superiore ricopriva l incarico di ufficiale e da uno a cinque anni in caso contrario. Diversamente, nel caso in cui era il maggiore a offendere il subordinato (uso smodato di potere) la sanzione era della detenzione militare fino a sei mesi.
Quest illecito, d altra parte, poteva essere punito anche soltanto sul piano disciplinare dal Comandante di struttura.[5]La figura della renitenza è connessa chiaramente a quella della soggezione, identificata dall art. 4 Rfes come la relazione di soggezione fissata dalla scala gerarchica militare. Essa presume la cosciente osservanza degli oneri del proprio status e soprattutto quello della disciplina.[6]
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Gli illeciti di renitenza e di uso smodato di potere sono regolati dal titolo III del CPMP italiano, che elenca gli illeciti di tipo militare contro il regolamento. Lo scopo delle leggi riguardanti gli illeciti disciplinari è la protezione della struttura militare medesima e soltanto implicitamente la protezione del servizio militare.
Difatti, l impianto attribuito dall organo legislativo del 1941 ai codici penali militari considerava un ordine autonomo della struttura militare in rapporto a tutti gli altri contesti. Il militare era un sottomesso che doveva rispettare un ampio numero di obblighi le cui violazioni implicavano sempre pene assai pesanti e le procedure stabilite per la loro attuazione, erano caratterizzate da ridottissime tutele per i colpevoli. Quest organizzazione del regolamento legale militare ebbe in ogni caso validità, con la nascita della Repubblica, nell art. 103 del testo Costituzionale.